"Alla ricerca dell'innocenza:  Viaggiando  con  Klimt"

 

 

 

 

Da "Giardino di campagna con girasole" - 1905-1906
 

 

 

 

Da "Ritratto della baronessa Elisabeth Bachofen-Echt" - 1914-16

 

 

 

 

Da "Danae" - 1907-1908

 

 

 

 

Da "cartone per il fregio Stoclet" - 1905-1909

 

 

 

 

Da "Il Parco" - 1909-10

 

 

 

 

Da "Ritratto del pianista Joseph Pembauer" alla maniera di Warhol - 1890

 

 

 

 

Da "Ritratto del pianista Joseph Pembauer" con autoritratto - 1890

 

 

 

 

Da "Adamo e Eva" - 1917-18

 

 

 

 

Da "Giuditta I" - 1901

 

 

 

 

Da "La Musica I" - 1895

 

 

 

 

Da "La Speranza I" - 1903

 

 

 

 

Da "Le Amiche" - 1917-17

 

 

 

 

Da "Pallade Atena" - 1898

 

 

 

 

Da "Pesci D'Oro" - 1901-1902

 

 

 

 

Da "Ritratto di Adele Bloch-Bauer II" - 1912

 

 

 

 

Da "Il Bacio" - 1907-1908

 

 

 

Klimt, Gustav - (Baumgarten 1862-Vienna 1918) Pittore austriaco.

Figlio di un orafo e incisore, studiò a Vienna. Nel 1879 partecipò con il fratello Ernst a lavori di decorazione, che lo resero noto e gli fecero ottenere i primi riconoscimenti. Nel 1897 fu tra i fondatori della secessione viennese di cui oggi è un emblema. Il gusto decorativo, le affascinanti e sinuose raffigurazioni femminili sfumate in un raffinato astrattismo e gli elementi simbolici della sua opera ne fanno l'artista più rappresentativo dell'art nouveau. Tra le sue opere, Testa di ragazza (1898, collezione privata), Le tre età della donna (1905), L'albero della vita, L'attesa, Il bacio (1908, Vienna, Österreichische Galerie), La morte e la vita (1908, Vienna,
collezione privata), Giuditta (1909, Venezia, Museo d'Arte Moderna di Ca' Pesaro), ritratti di Fritza Riedler e di Adele Bloch-Bauer (1912, Vienna, Österreichische Galerie), Locanda sull'Attersee (1915-1916, Stati Uniti, collezione privata).

La vicenda artistica di Gustav Klimt (1862-1918), coincide quasi per intero con la storia della Secessione viennese. Con il termine Secessione si intendono quei movimenti artistici, nati a fine ’800 tra Germania ed Austria, che avevano come obiettivo la creazione di uno stile che si distaccasse da quello accademico. Di fatto, le Secessioni introdussero in Austria e in Germania le novità stilistiche dell’Art Nouveau che in quel momento dilagavano per tutta Europa. La prima Secessione nacque a Monaco di Baviera nel 1892. Fu seguita nel 1893 da quella di Berlino e nel 1897 da quella di Vienna.

La Secessione viennese fu un vasto movimento culturale ed artistico che vide coinvolti architetti (Olbrich, Hoffmann e Wagner) e pittori (Klimt, Moll, Moser, Kurzweil, Roller). La Vienna in cui questi artisti si trovarono ad operare era in quel momento una delle capitali europee più raffinate e colte. La presenza di musicisti quali Mahler e Schönberg, di intellettuali quali Freud e Wittgenstein, di scrittori quali Musil, rendevano Vienna una delle città più affascinanti d’Europa. L’aura biedermeier di Vienna era tuttavia l’apoteosi di un mondo che stava per scomparire, consapevole della sua prossima fine. Cosa che avvenne effettivamente con lo scoppio della prima guerra mondiale che decretò la dissoluzione dell’Impero Austro-Ungarico.

Questa coscienza della fine, tratto comune a molta cultura decadente di fine secolo, pone anche la Secessione viennese nell’alveo della pittura simbolista, sebbene con uno spirito d'indipendenza e un tratto stilistico diverso da quello del Simbolismo francese, cui si può considerare solo parzialmente affine. E tale caratteristica è riscontrabile anche nella pittura di Klimt che rimane il personaggio più vitale ed emblematico della Secessione viennese.

Gustav Klimt nacque in un sobborgo di Vienna, e in questa città frequentò la Kunstgewerbeschule (Scuola delle Arti decorative). Giovanissimo, insieme al fratello Ernest e all'amico Franz Matsch, diede vita alla sua prima società artistica, procurandosi commissioni per decorare edifici pubblici. Ne ricavò una certa notorietà e ulteriori commissioni, quale l’importante incarico di decorare l’aula magna dell’Università. Nel 1897 fu tra i fondatori e primo presidente della Secessione, partecipando sempre attivamente alle attività del gruppo da cui si distaccò in polemica nel 1906 per fondare una nuova formazione: la Kunstschau, una secessione dalla Secessione. Nel 1912 divenne presidente dell’Unione Austriaca degli Artisti.

Alla Scuola delle Arti decorative Klimt ricevette un insegnamento accademico basato essenzialmente sullo studio del nudo e sull’ornato. La sua produzione grafica, molto ampia, durante gli anni giovanili rivela lo studio sulle tematiche dell’arte italiana del Rinascimento. Di questo periodo è La giovinezza (1882) eseguito per la pubblicazione Allegorie ed emblemi, una pubblicazione con lo scopo di fornire dei suggerimenti per ogni genere di decorazione.

Klimt nei suoi primi lavori mostra una precisione di disegno e di esecuzione assolutamente straordinarie, ponendosi però in un filone di eclettismo storicistico tipico di una certa cultura del secolo scorso in cui gli elementi della tradizione, in particolare rinascimentale, vengono ampiamente rivisitati e riutilizzati.

Col tempo il disegno di Klimt muta considerevolmente. Il Nudo disteso verso destra, del 1912, un disegno a matita blu e rossa con una forte carica erotica, mostra un linearismo essenziale che è il risultato del cambiamento.Dal 1884 in poi in ogni elemento decorativo creato da Gustav Klimt sarà presente la cornice, ripresa dall’ambiente artistico di William Morris.

Negli anni a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, l’arte di Gustav Klimt è cambiata: un preziosismo quasi gotico, un disegno rigoroso ed armonico, un uso del colore teso a sottolineare effetti di trasparenze, un gusto per la decorazione indirizzato verso la bidimensionalità, pur mantenendo effetti volumetrici.In Giuditta I, del 1901, il soggetto biblico è decisamente subalterno al corpo seminudo, appena coperto da un velo violaceo con ornamentazioni dorate, che è un inno alla bellezza femminile e al potere incantatore del suo sguardo. Non c’è linea di contorno: il corpo di Giuditta, come il suo abito velato, sfuma dolcemente e quasi si confonde con lo sfondo. Il dipinto è reso ancor più prezioso dall’utilizzo del fondo in oro, ripreso dalle tavole gotiche. Esso segna l'inizio del cosiddetto Periodo Aureo di Klimt.

Due viaggi compiuti a Ravenna nel 1903 diedero a Klimt ulteriori stimoli. Da quel momento l’oro, già presente in alcune opere precedenti, acquista una valenza espressiva maggiore, fornendo la trama coloristica principale dei suoi quadri. Da qui la definizione, appunto, di Periodo Aureo;.

Il dominio dell'oro che distingue le tele di questo periodo deriva da un bisogno di trasfigurazione, dal desiderio di sublimare la realtà. Attraverso la superficie brillante ed intarsiata dell'oro bilancia la scarsa volumetria delle forme e infonde un aura magica in quel fascino ricercato ed arcano. Una delle opere chiave di Klimt, soprattutto per il superamento delle angosce legate alla figura femminile, è Il bacio. L'elemento di maggior risalto della produzione klimtiana è costituito dall'inserimento di dettagli naturalistici in un mondo di pura astrazione, in cui il ruolo portante dell'immagine viene affidato ad un decorativismo stilizzato e piatto. L'insistenza con cui Klimt perfeziona lo splendore dei suoi ritratti annulla ogni intento introspettivo, come in Adamo ed Eva. La dominante dell'oro ereditata dall'arte musiva bizantina, viene privata del valore di trascendenza religiosa. Nella sua arte essa risponde ad esigenze di preziosismo estetico ed assume al contempo una forte carica erotica, come in Danae.

In questi anni, Klimt comincia ad utilizzare l’oro in foglia, per poi, nel 1908 con L’Attesa (parte sinistra del Fregio Stoclet) passare ad un fondo che pare pulviscolo dorato su una distesa verdastra che rende la sensazione di una superficie a mosaico molto più dell’oro in foglia. Il formato perfettamente quadrato contribuisce a dare l’illusione di uno spazio infinito dove la maternità, il soggetto della tela, diventa un evento sacro ed è proposto alla contemplazione dell’osservatore. All’accennata volumetria delle sole parti nude del corpo si contrappone la bidimensionalità della veste e la linea di contorno. In corrispondenza del ventre della giovane gravida, vi è un teschio, simbolo della morte, ad indicare l’esito di ogni vita.

Nel Periodo Aureo l'arte di Klimt si rivela soprattutto grazie a splendidi ritratti con una forte prevalenza di immagini femminili, filtrate attraverso una cultura raffinata e una visione intrisa di simbolismi. Questa fase si conclude nel 1909 con il quadro Giuditta II. Seguì un periodo di crisi esistenziale ed artistica dal quale Klimt uscì dopo qualche anno. Il suo stile conobbe una nuova fase, la cosiddetta terza fase; klimtiana, rigenerato dall’incontro con i colori dei Fauves e di Matisse, con la poetica aggressiva e veemente di Van Gogh, con Toulouse-Lautrec. Scompaiono gli ori e le eleganti linee art nouveau, diviene protagonista il colore acceso e vivace. Le minuzie decorative lineari verranno sostituite con getti di colore arditamente accostati con un’inesauribile ricchezza cromatica. La Culla, del 1918 (rimasto incompiuto), è la dimostrazione di tale cambiamento.

Questa fase viene di certo influenzata dalla pittura espressionista che già da qualche anno si era manifestata in area tedesca. E Klimt l’aveva conosciuta soprattutto attraverso all’attività di due artisti viennesi, già suoi allievi: Egon Schiele e Oscar Kokoschka.

Klimt dipinge anche un certo numero di paesaggi, in cui subisce l'influenza dell'Impressionismo (in special modo dello stile di Claude Monet) e successivamente dell'Espressionismo; queste contaminazioni si manifestano nella ricerca di una modalità espressiva più spontanea e meno sofisticata.

La sua attività si interruppe nel 1918, quando a cinquantasei anni morì a seguito di un ictus cerebrale. Di lui ci restano circa duecento opere, tra maggiori e minori, e oltre tremila disegni.

(c) testo:  sito  http://www.informagiovani-italia.com/

(c) musica: - Erik Satie - Third Gymnopedie